4 giugno 2007

Il Cineasta e il Terrorista

Filmare un documentario a Cuba sembra essere un crimine, far esplodere un aeroplano in pieno volo non sembra lo sia.
Criticare il sistema privato di salute negli Stati Uniti, dove 50 milioni di persone non hanno l’assicurazione medica sembra essere un crimine, mettere bombe in un hotel ed uccidere civili innocenti sembra non lo sia.

Non si tratta di un'ironia, nè di un incubo, nè di uno scherzo di cattivo gusto, ma della realtà di due uomini che recentemente hanno occupato le principali testate dei giornali di tutto il mondo e gli schermi delle principali televisioni.

Parlo del regista statunitense Michael Moore, produttore della pellicola “Farenheit 9/11”, e del narcoterrorista cubano Posada Carriles anche conosciuto come l’Osama Bin Laden dell’america latina.
Nel suo documentario “Farenheit 9/11”, vincitore del festival internazionale di Cannes, uscito in migliaia di sale cinematografiche in tutti gli Stati Uniti nel giugno di 2004, Moore ha rivelato i collegamenti della famiglia Bush con gli sceicchi del petrolio dell'Arabia Saudita e la forma poco efficiente con la quale George W.Bush ha gestito la crisi del 9/11.

Il documentario, vincitore di 25 premi cinematografici, compreso un Oscar e nominato per 12 altri premi, fu un successo nelle sale di tutto il mondo.

Ora il dipartimento del tesoro nordamericano ha inviato al regista della pellicola una lettera sollecitando informazioni su un viaggio che il produttore ha fatto a Cuba per fare delle riprese cinematografiche per il nuovo documentario “SICKO„ che analizza i difetti del sistema di salute nordamericano.
E’ proibito per i cittadini Nord Americani visitare Cuba o fare affari con l'isola.

Gli avvocati di Moore dicono che il vincitore del Oscar ha chiesto permesso per visitare la Cuba, senza mai ricevere la risposta.

Moore ha viaggiato con un gruppo di cittadini nordamericani della protezione civile che il 9/11 si trovava sul luogo degli attentati e che da quel momento ha sviluppato una serie problemi respiratori e di salute dovuto alla condizione altamente tossica del posto.

Nel documentario, gli uomini della protezione civile vengono curati a Cuba a causa della mancanza di trattamento adeguato negli Stati Uniti.

Certi mezzi di informazione, più occupati nella critica a Hugo Chavez e Fidel Castro, che nell'offrire un panorama equilibrato, e rispettando i loro lettori, ha ignorato questa notizia.

Questo atteggiamento contrasta con l'ossessione di analizzare con la lente d'ingrandimento tutto ció che accade a Cuba, Venezuela, Bolivia o Ecuador, paesi che si sono ribellati contro l'impero.

Anche l'imprigionamento del giornalista Judith Mugnaio, del New York Times, è passato sotto totale silenzio per i tarzanes “della libertà„ di stampa.

D'altra parte, l'ex-agente della CIA e narcoterrorista Cubano nazionalizzato venezuelano Luis Posada Carriles, conta nel suo curriculum con un rosario di fatti e di accuse comprendendo attentati a sedi diplomatiche cubane, bombe in hotel internazionali e l’esplosione in aria di un aeroplano dell’aeronautica cubana pieno di civili, sulle Barbados, nel 1976.
Posada si è vantato dei suoi crimini che ha in gran parte confessato nelle diverse interviste rilasciate alla stampa.
In particolare in una con il giornalista Ann Louise del New York Times, nel 1998, il vecchio terrorista si vantó di essere il reponsabile di una serie di esplosioni dinamitarde in alcuni hotel e ristoranti dell’Avana, dove 11 civile rimasero feriti e un giovane industrale italiano rimase ucciso.

In un editoriale dei 21 di aprile del 2007 del NYT, Bernardine Alvarez, ambasciatore del Venezuela negli Stati Uniti, ha scritto: “Consentire al narcoterrorista Posada Carriles di evitare la giustizia per i suoi crimini di cui si autodefinisce autore intellettuale e materiale, getta seri dubbi sulla serietá del presidente Bush nella sua guerra contro il terrorismo”.

Luis Posada Carriles é stato tra l’altro uno dei fautori del ritorno della “democrazia„ in Nicaragua durante la tristemente celebre narco-guerra di aggressione della Contra, guerra dichiarata illegale dalla corte l'internazionale di giustizia dell’Aya che riconobbe in pieno le responsabilitá degli Stati Uniti e dell’allora presidente Reagan.
Tale verdetto storico è stato capace di meritarsi il piú pesante e mortale silenzio dei mezzi di comunicazione mondiali e quel che é peggio nazionali, quegli stessi mezzí di comunicazione che preferiscono soffermarsi sul colore delle mutande della velina o che preferiscono dare risalto al gusto ed ai colori artistici della prima signora, definendoli argomenti “molto più seri”.

Dopo la fuga da una prigione venezuelana nel 1985, con l'aiuto del anti-Castrista fanatico di Batista, Jorge Mas Canosa, Posada Carriels riappare nell'aeroporto militare di Ilopango nel El Salvador sotto il falso nome di Ramon Medina, sotto gli ordini dell'agente Della CIA Felix Rodriguez, un altro anti-Castrista, che aveva partecipato nel 1967 all'omicidio del guerrigliero delle Americhe, Ernesto “Che” Guevara in Bolivia.
Durante la sua permanenza in Ilopango, Posada lavora agli ordini dell’assassino del Che, supervisando i trasferimenti di armi per la Contra in Nicaragua e di cocaina verso gli Stati Uniti.

Il 5 di ottobre del 1986, Eugene Hasenfus viene catturato dall'Esercito Popolare Sandinista in Zelaya del sud, dopo essere stato abbattuto con il suo aereo C-123, nel tentativo di rifornire di armi la Contra.

Ebbene, l’aereo giá proprietá di un noto narcotraficcante, giá agente della CIA ( Barry Seal), proveniva da IIopango e Hasenfus ammeterá di aver ricevuto ordini personalmente da Posada Carriles.
Posada inoltre ha tentato di assassinare il presidente Fidel Castro a Panama nel novembre del 2000. Informato della sua presenza all’universitá di Panama City, il terrorista organizzó un gruppo di cospiratori Cubani compreso Guillermo Novo, che aveva partecipato all'omicidio di Orlando Letelier, cancelliere cileno del governo di Salvador Allende, e la sua segretaria Ronni Moffitt, a Washington nel 1976.
Il terrorista processato e condannato in Panama, venne “perdonato” dalla presidente uscente, Mireya Moscoso.
Dopo essere fuggito segretamente dal paese ed essere entrato illegalmente negli Stati Uniti, riapparve misteriosamente a Miami.
Il servizio dell'immigrazione lo arrestó in Texas, accusato di un delitto minore e di aver mentito in un formulario federale, e dopo alcuni giorni di carcere risultó libero ma sotto custodia cuatelare.

Mentre il regista Michael Moore viene investigato e magari finirá sotto processo pera ver girato parti di un documentario a Cuba, il terrorista più conosciuto nell'emisfero occidentale (nelle Americhe), Posada, il Bin Laden Latino, esce di prigione, nonostante la confessione dei suoi crimini davanti a tutto il mondo per mezzo del New York Times.
La dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti dice che “sosteniamo come una verità evidente che tutti gli uomini sono uguale“
È possibile chiederci se Michael Moore e Posada Carriles siano realmente uguali di fronte alla legge

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma chi ha parlato di fascismo sente la responsabilità sulle natiche o si acceca nell'avvenire che ancora non avviene ? giuro, ma non capisco.

Ehi amico! ha detto...

Veramente neanche noi capiamo...che significa il suo intervento?
Grazie per aver partecipato